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Paolo Colombo · CONTROCORRENTE
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CONTROCORRENTE

Lunedì 17 gennaio 2022 ore 20:30
GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI: i soldati che dissero no al nazifascismo
di Valentina Villa e Paolo Colombo
Con Paolo Colombo
e i disegni dal vivo di Michele Tranquillini
Una storia che si dovrebbe conoscere ma pochi ricordano. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, seicentomila soldati italiani vengono fatti prigionieri dagli ex-alleati tedeschi e deportati nei territori del Terzo Reich. Verranno ripetutamente blanditi con l’offerta di tornare in Italia e combattere per la neonata Repubblica Sociale di Mussolini. Ma la quasi totalità di quei nostri compatrioti rifiuteranno sempre, preferendo il lager e il lavoro forzato a un nuovo consenso ai nazi-fascisti.
Perché? Quanto costò loro una tale, ostinata, scelta? Come mai si parla così poco di questa epopea?
Gli IMI – “Internati Militari Italiani”, come verranno chiamati, per non equipararli neppure ai ‘normali’ prigionieri di guerra – racconteranno molto raramente la propria storia, frenati dal pudore per le cose orribili viste e vissute e dalla tiepida accoglienza ricevuta al loro ritorno: una cosa del genere, meglio dimenticarla che ricordarla.
Eppure, mezzo milione di italiani disse con caparbietà ‘no’ – quali che ne furono le molte e diverse ragioni – alle dittature più esecrabili di quel tempo.
Conoscere meglio questa storia avrebbe potuto dare un senso diverso al nostro antifascismo e alla nostra esperienza democratica e repubblicana. Ma non è mai troppo tardi.
Ci sono parti della Storia alle quali non viene quasi mai riservata attenzione. Forse non è una coincidenza che al loro centro si trovi la volontà di non conformarsi alle aspettative generali, di dire “no” quando ci si aspetterebbe un “sì”, di seguire idee, comportamenti e obiettivi differenti da quelli degli altri, in difesa di valori alti e profondi e non per capriccio o tornaconto personale. Eppure, quelli sono i momenti che segnano davvero la Storia, e avrebbero la capacità di farla svoltare in direzioni nuove se solo si desse loro voce.
Paolo Colombo, dopo i grandi successi delle ultime stagioni al Teatro Carcano, propone un nuovo ciclo di tre history telling per raccontare argomenti e vicende fuori dagli schemi. Forse, oggi, questo serve: pensare con la propria testa, recuperare la capacità di mettersi di traverso quando tutti – attorno a noi – sembrano andare in un’unica direzione, uscire dagli stretti recinti di un pensiero miope delimitato da altri, tornare ad ascoltare storie dimenticate e diverse che parlano di futuro comune e giustizia sociale.
Storie “controcorrente”.

Articoli e recensioni
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