SCUOLE MEDIE SUPERIORI
Venerdì 8 aprile 2022 ore 10.30
SE NON POSSO BALLARE… NON È LA MIA RIVOLUZIONE
Ispirato a Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini
Con Lella Costa
Progetto drammaturgico Serena Sinigaglia
Scrittura scenica Lella Costa e Gabriele Scotti
Scene Maria Spazzi
Ambientazione sonora Sandra Zoccolan
Costumi Antonio Marras
Regia Serena Sinigaglia
Un progetto a cura di Mismaonda
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Centro Teatrale Bresciano
Durata: 100 minuti
LO SPETTACOLO SARÀ PRECEDUTO DA UN INTERVENTO INTRODUTTIVO TENUTO DA UN DOCENTE DELLA FACOLTÁ DI FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÀ VITA-SALUTE SAN RAFFAELE.
Prenotabile/in vendita dal 22 febbraio

Serena Dandini e Lella Costa si trovano a convergere all’interno di uno spettacolo teatrale che porta la firma di Serena Sinigaglia. In scena donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese, che hanno lottato per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Donne valorose che seppure hanno segnato la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità, per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tanto meno sono riconosciute come maestre e pioniere.
Mary Anderson ha inventato il tergicristallo. Lillian Gilbreth la pattumiera a pedale. Maria Telkes e l’architetto Eleanor Raymond i pannelli solari. Entrano in gruppo, scambiandosi idee geniali per migliorare il vivere quotidiano.
Ci sono Marie Curie, Nobel per la fisica, e Olympe De Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Ci sono Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, e Tina Modotti, la fotografa guerrigliera.
Martha Graham che fece scendere dalle punte e Pina Bausch che descrisse la vita danzando. E poi c’è Maria Callas con la sua voce immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson. C’è Angela Davis che lottò per i diritti civili degli afroamericani e c’è la fotoreporter llaria Alpi. Le sorelle Bell: Vanessa e naturalmente Virginia, la Woolf!
Entrano una dopo l’altra, chiamate a gran voce con una citazione, un accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una poesia, un gemito, una risata. O solo col nome, che a volte non serve aggiungere altro.
Entrano nel gran salone da ballo ciarlando e muovendo le vesti. Si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro.
E ballano. Ballano Ingrid Bètancourt, Hannah Arendt, Annie Besant, Grazia Deledda, Iolanda D’Aragona, Anna Frank, Eloisa, Artemisia Gentileschi e molte, molte altre, fino a farci girare la testa ed essere più di… cento!
Una al minuto. Tante, eppure non ancora tutte, le valorose nella voce e nei gesti di Lella Costa che, come un gran cerimoniere, le invita a entrare e balla con loro.
Perché, come disse magistralmente e per sempre una di loro, Emma Goldman, se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione.
#ioballoperlei
Al tour si affianca #Ioballoperlei, il progetto di The Circle Italia Onlus rivolto a tutti e in particolare ai più giovani, chiamati a raccontare la propria donna valorosa, per contribuire alla stesura di un nuovo grande catalogo di donne valorose.
Partecipare sarà semplice grazie all’hashtag #ioballoperlei pubblicando una foto, una coreografia,una poesia, un pensiero per descrivere chi è la donna cui ci si ispira, quella per la quale…si balla.
Chi è la tua donna valorosa? Dillo con una foto, un video, una poesia sui tuoi social taggando @ioballoperlei e @thecircleitalia usando l’hashtag #ioballoperlei
NOTE DI REGIA
“ Rassegnatevi
o Infelici Molti, perché tanto è inutile.
Non c’è niente da fare
nien-te-da-fa-re!
La vostra felicità è triste da asfissiare
e invece l’infelicità dei Felici Pochi
evviva
quanto respira allegra! Possibile che dopo centinaia di migliaia di milioni di disastri
questa commedia fallita si deva ancora replicare?!”
Elsa Morante
“Il mondo salvato dai ragazzini” Sono nata “femmina” dopo due figli maschi.
Per molto tempo ho vissuto nella beata condizione di credere che non ci fosse differenza alcuna tra me e i miei fratelli, tra me, femmina e loro, maschi.
E’ stata un’infanzia felice. E giusta.
Poi è arrivata l’adolescenza.
Ho tenuto duro. Sì, è vero, il corpo cambiava, il linguaggio a volte si faceva tagliente, ma io mi ostinavo: al di là delle apparenze siamo uguali, siamo tutti esseri umani, apparteniamo alla stessa specie. Ma non è ovvio?!
Per spirito di appartenenza mi univo ai cori femministi e accennavo “un fier cipiglio” verso l’altra metà del cielo (qui si intende i maschi). Dentro, però, mi sentivo a disagio, mi sembrava così stupido e avvilente dover affermare un’ovvietà, proprio non mi raccapezzavo.
E’ dovuto passare molto tempo. E’ dovuto arrivare il lavoro e le prime ingiustizie e le delusioni e le nuove speranze, alla fine ho capito: l’ovvio non è ovvio.
Incredibile, paradossale, buffo addirittura, ma è così.
Il “Catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini è un libro intelligente e utile.
L’oblio nel quale sono finite tante, troppe, storie di donne valorose è vergognoso. Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere. La “Storia” dell’umanità è stata attraversata da moltissime femmine “valorose”…ma va?! Ma davvero?! Ma pensa…!
E’ imbarazzante.
Siamo tutti esseri umani, giusto?, e quindi gli esseri umani a volte sanno essere incredibilmente valorosi, maschi o femmine chi se ne frega, no?! No!
Perché delle “valorose” ne sappiamo poco quando non addirittura nulla. Le loro storie non sono nei libri di storia nè tra i nomi di vie stradali, semplicemente non esistono. Eppure la Storia l’hanno fatta e l’hanno cambiata. Stimo Lella Costa come artista e come donna. Siamo amiche, affini per gusti e convinzioni.
“Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione” nasce da un’intuizione: raccontare una storia di “Valorosa” al minuto, 93 storie di valorose, una bella sfida, da guinness dei primati. Un fiume inarrestabile di storie e di gesta, un fiume di donne evocate da Lella e invitate a ballare sul palco accanto a lei ma così tante che sarà chiaro, limpido come l’acqua buona: anche le donne hanno contribuito al progresso e all’innalzamento morale dell’umanità, è normale, no?, visto che le donne esistono dai tempi di Adamo, ovvio, no?! Noooo???!!!
Serena Sinigaglia
Articoli e recensioni
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