Marco Baliani Lella Costa
HUMAN
Da giovedì 8 marzo
a domenica 11 marzo
2018
HUMAN
Scritto da Marco Baliani e Lella Costa
Con Marco Baliani e Lella Costa
Con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu
Regia Marco Baliani
Collaborazione alla drammaturgia Ilenia Carrone
Scene e costumi Antonio Marras
Musiche originali Paolo Fresu con Gianluca Petrella
Produzione:
Mismaonda – Sardegna Teatro
In collaborazione con Marche Teatro
“D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino”.
La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Poi l’incontro con Lella Costa e la reminiscenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così HUMAN, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’”odissea ribaltata”. Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si pone lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.
“Il titolo lo abbiamo trovato, la parola HUMAN sbarrata da una linea nera che l’attraversa, come a significare la presenza dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione … Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee … Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non basta: non vogliamo che lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso.
Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande.
E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere …”
Dalle note di Marco Baliani e Lella Costa