SCUOLE MEDIE SUPERIORI
E INTANTO ENEA
Venerdì 31 gennaio 2020 ore 10:30
E INTANTO ENEA
Ispirato a Eneide di Virgilio
Testo e regia Tommaso Amadio
Con Alessandro Savarese, Daniele Vagnozzi
Graphic novel Michele Basile
Video Daitona Produzione
Produzione Teatro Filodrammatici di Milano
Durata: 80 minuti + incontro con la compagnia dopo lo spettacolo
LA RAPPRESENTAZIONE SARÁ PRECEDUTA DA UN INTERVENTO INTRODUTTIVO DELLA PROFESSORESSA CATERINA PICCIONE DELLA FACOLTÁ DI FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÁ VITA-SALUTE SAN RAFFAELE, CHE OFFRIRÁ UNA CHIAVE DI LETTURA PER L’INTERPRETAZIONE DELLO SPETTACOLO.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Promozione Scuole e Gruppi
Coordinatore: prof. Luigi Stippelli
Referente: Clarissa Egle Mambrini
tel. 02 55181362 – 02 55181377
promozione@teatrocarcano.com
facebook: carcanoscuole
Quando si pensa all’Eneide uno dei primi confronti che viene da fare è quello con il viaggio di Ulisse. È noto che Virgilio si ispirò e attinse a piene mani dalla tradizione omerica ma, per quanto le analogie siano molte, altrettante sono le profonde differenze che dividono queste due storie. Infatti, se da una parte entrambi condividono il destino di un viaggio lungo e pieno di pericoli, dall’altra è profondamente diverso lo scopo che li muove a questo viaggio: Ulisse spinto dal desiderio di tornare a casa, una casa conosciuta e anelata da anni, Enea da quello ben più complesso di andare alla ricerca di una casa. Ulisse è un arciere che ha chiaro il suo bersaglio, Enea il bersaglio lo cambia continuamente. Ulisse è un conquistatore che fatica a ritrovare la strada di casa, Enea un esule che carica i propri affetti sulle spalle alla ricerca di un luogo in cui ricostruirsi una vita. Negli ultimi anni si sono spesso associati questi due poemi al dramma dell’immigrazione e nel caso dell’Eneide molte sono le finestre che si possono aprire, specialmente se lette oggi, alla luce delle contraddizioni di un’attualità che spesso ci sfugge e talvolta spaventa.
In equilibrio tra video e musica rap, la scena è conquistata da due attori, alle prese con uno dei poemi più complicati e contradditori della nostra cultura. Prendono nuovamente vita parole che, dall’alto dei loro duemila anni di storia, risuonano più che mai attuali e universali. Grazie e soprattutto al potere del teatro.